Oggi, col sole che c'era, a casa a sistemare un po' qua un po' là ... sigh sigh ... e proprio sistemando la libreria di mio figlio.. colma e terribilmente in disordine mi capitano tra le mani quei fantastici libricini del mitico Gianni Rodari che tanto mi hanno fatto compagnia e sorridere e talvolta anche rasserenato. Quanti ricordi! Ho amato le sue filastrocche, i suoi racconti sin dai tempi della scuola, ritrovati poi i primi anni di scuola elementare di mio figlio. Quante filastrocche studiate a memoria,con quelle rime così .. regolari, semplici da mandare a mente, che riscaldavano il cuore trasmettendo la leggerezza e la semplicità della vita. E ricordo che facevo studiare a memoria le poesie a mio figlio mentre giocava, o mangiava, o era affaccendato in qualcosa che nn gli impegnava la testa, o se eravamo a passeggiare per il parco ... ci raccontavamo la filastrocca, una strofa lui una io scambiandoci le parti ogni volta che la ripetevamo e la felicità in quegli occhioni azzurri quando la diceva tutta d'un fiato da solo e magari arrivava a casa con un bel voto sul diario... Sfogliando il primo libro, eccone una che si intona alla pioggia di questi giorni e che ricordo invece, fu una delle poche, in realtà, che ci diede del filo da torcere.
L'OMBRELLO.
Filastrocca per quando piove:
chi sta in casa non si muove,
io che in casa divento tetro
esco e il tetto mi porto dietro...
Un piccolo tetto di stoffa nera,
con tante stecche messe a raggera.
O che fenomeno simpatico
vedere un tetto con il manico!
Così me ne vado bello bello
fischiettando sotto l'ombrello.
(G.Rodari)
... e anche se mio figlio oggi sia ormai un adolescente, altissimo, con un vocione pazzesco, indipendente, talvolta sulle sue come purtroppo fa essere questa età, io vedo sempre il mio bambino con quegli occhioni azzurro-grigi, un momento limpidi e sorridenti, un momento dopo plumbei come il cielo di questi giorni ...
Maria
domenica 25 novembre 2007
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